PROGETTO «BIOCHIP»

PROGETTO «BIOCHIP»

Biochip per la diagnosi rapida ed il follow-up della leucemia linfatica cronica nella popolazione in territorio a rischio.

Soggetto Capofila: TEST AND MANUFACTURING ENGINEERING SRL

Soggetti Partner:  CNR – ISASI NA (ex CNR – IMM NA) e UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

La Leucemia Linfatica Cronica (LLC) è la forma più frequente di leucemia nei paesi occidentali. La LLC è una neoplasia ematologica a decorso cronico caratterizzata dall’espansione clonale e dall’accumulo di linfociti B maturi nel sangue periferico, nel midollo osseo e negli organi linfoidi secondari (linfonodi, fegato e milza). Recenti dati epidemiologici mostrano che, mentre il numero di nuovi casi/anno di LLC nella nostra regione è in linea con il resto del paese, la sopravvivenza oncologica relativa a cinque anni è notevolmente più̀ bassa rispetto al dato nazionale con conseguente impatto negativo sulla qualità̀ di vita dei pazienti, dei loro familiari, ma anche sui relativi costi socio-sanitari. Numerosi studi apparsi in letteratura hanno permesso di identificare diversi marcatori da inserire nel percorso diagnostico e di monitoraggio clinico della LLC. Le procedure attualmente in uso per la valutazione di tali marcatori richiedono strumentazioni e metodologie non accessibili ai laboratori diagnostici di tipo convenzionale.

fig.1 (BIOCHIP  strumento diagnostico)

L’obiettivo primario del progetto BIOCHIP è stato quello di realizzare un nuovo strumento diagnostico (fig.1) in grado di produrre una risposta rapida, con costo contenuto, facilità d’utilizzo e portabilità per point of care, tale da poter essere utilizzato anche da operatori senza una specifica expertise nell’ambito della diagnostica biomolecolare. Questo risultato tecnico-scientifico rappresenta in generale un notevole avanzamento nel campo della diagnostica, ma nel caso specifico della LLC permette di anticipare l’applicazione dei protocolli terapeutici più idonei e dare maggiori probabilità̀ di sopravvivenza a chi è affetto da questa patologia oncologica.

Il dispositivo realizzato è un biochip elettrico costituito da una piattaforma sensibile nanostrutturata basata su nanofili di ossido di zinco, integrata con contatti elettrici interdigitati e bioconiugata a sonde di acido peptido nucleici (PNA), analoghi del DNA, capaci di riconoscere e legare selettivamente marcatori diagnostici della LLC con elevata sensibilità. Il biosensore è stato interfacciato ad un’architettura HW/SW progettata ad hoc per estrarne le informazioni in termini di segnali elettrici. L’architettura proposta rientra nell’ottica del Cloud Computing in quanto dotata delle caratteristiche di raccolta gestione e analisi in sicurezza dei risultati di misura su un unico Database centrale.