“Fisica e fotografia: quanta scienza si nasconde in uno scatto?”

“Fisica e fotografia: quanta scienza si nasconde in uno scatto?”

Nel 2020 ISASI ha portato il contributo di Antigone Marino a città della Scienza nell’ambito dei Seminari di Fisica nati da una collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Antigone Marino ha presentato il 12 febbraio “Fisica e fotografia: quanta scienza si nasconde in uno scatto?”. Click. Un rumore che molti associano alla fotografia. E’ il rumore dell’otturatore, la saracinesca che lascia passare la luce per impressionare il sensore. Una sorta di palpebra di quello che a tutti gli effetti è un occhio digitale, la macchina fotografica. Partiremo dalla biomimesi di questa tecnologia, che altro non ha fatto che imitare l’occhio umano, per vedere come l’umanità sia riuscita in pochi secoli a passare dal foro stenopeico alle macchine fotografiche a singolo pixel. Dietro una fotografia si nasconde tantissima scienza: chimica, fisica, scienze dei materiali, ed anche matematica. Passeremo in rassegna i fenomeni ottici che ci consentono con un semplice scatto di riprodurre quello che vediamo, dalla rifrazione alla teoria del colore. E vedremo come la conoscenza proprio di questi fenomeni abbia consentito a questa tecnologia un’evoluzione così rapida.